Questioni bibliche Dio vuole darti un campo da irrigare
Per contattarci utilizza la nostra email

DIO VUOLE DARTI UN CAMPO DA IRRIGARE 

(Genesi 26:12-32)

Isacco era circondato dall'invidia. Nel Paese dei Filistei, nonostante la sua condizione di straniero, nonostante la carestia, Isacco aveva seminato e aveva "raccolto il centuplo". Era diventato "straordinariamente grande".

Allora i Filistei turarono i pozzi che aveva ereditato da Abramo. Ma Isacco non si scoraggiò, e si mise pazientemente a riscavarli. Poi ne scavò di nuovi. Ma, ancora una volta, i Filistei contesero per quei pozzi, e costrinsero Isacco a scavare ancora. Isacco scavava e scavava, e trovava sempre acqua, perché Dio era con lui. Fino a quando nessuno ebbe più nulla da ridire, e finalmente poté prendere possesso di quella terra. "Ed egli lo chiamò Rehobot, perché disse: «Ora il SIGNORE ci ha dato spazio libero e noi prospereremo nel paese»" (v. 12). La prosperità di Isacco fu tale che i Filistei non poterono far altro che riconoscere che il Dio di Isacco era il Dio del Cielo, e il re Abimelek, che aveva dimenticato l'alleanza con Abramo (Gn 21:22-32) e aveva acconsentito alla cacciata di Isacco dal paese, venne addirittura a chiedergli di stringere alleanza (v. 28)!

Forse anche tu, come Isacco, sei stato costretto da qualcuno o qualcosa a rinunciare alle tue conquiste, e forse sei stato tentato di credere di aver perso qualcosa. Ma c'è una buona notizia: Dio non toglie mai nulla ai Suoi figli senza aver preparato per loro qualcosa di meglio. Quali furono le chiavi del "successo" di Isacco (nel senso della realizzazione dei suoi propositi)?

1- La rinuncia. Da non confondere con il "sotterrare il talento", che invece è un grave peccato davanti a Dio! Isacco aveva certamente imparato molto da suo padre. Lo aveva visto rinunciare alla parte più allettante del paese di Canaan in favore del nipote Lot (Gn 131-18), e lui stesso, da fanciullo, si era visto deporre su un altare di rinuncia e di sacrificio (Gn 22:1-18). Isacco non contende con i pastori, ma va oltre. Perché? Perché sa che la sua mano è guidata da Dio, il quale è potente a fargli trovare l'acqua ovunque. Isacco non dipende dall'individuazione di nuovi pozzi: Isacco dipende dal Dio altissimo, che è il creatore dei pozzi!

Gesù parlò della vita del discepolo come una vita di rinuncia, ma ricca di ricompensa: "... non vi è nessuno che abbia lasciato casa, o fratelli, o sorelle, o madre, o padre, o figli, o campi, per amor mio e per amor del vangelo, il quale ora, in questo tempo, non ne riceva cento volte tanto: case, fratelli, sorelle, madri, figli, campi, insieme a persecuzioni e, nel secolo a venire, la vita eterna" (Mc 10:28; Mr 16:29-30).

2- L'insistenza. Isacco continua a scavare senza lamentarsi o scoraggiarsi. "Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve; chi cerca trova, e sarà aperto a chi bussa" (Mt 7:7). Il profeta Eliseo si arrabbiò quando il re Ioas batté con le frecce a terra solo tre volte, perché questo avrebbe prodotto una vittoria parziale (2 Re 13:15-19). Molti vogliono godere dei vantaggi della vittoria, ma sono sempre pochi coloro che sono disposti a combattere per essa.

Cos'altro impariamo da questa storia? Impariamo che, se Dio ci dà un pozzo, è per uno scopo ben preciso: farci irrigare un campo. Viceversa, potremmo dire che non avremo alcun campo, se prima non ci saremo sforzati di scavare un pozzo!

Attenzione: c'è una differenza tra "pozzo" e "cisterna". Non sforziamoci di costruire le "cisterne screpolate" di cui parla Geremia (2:13): "Poiché il mio popolo ha commesso due mali: ha abbandonato me, la sorgente di acqua viva, per scavarsi cisterne, cisterne rotte, che non tengono l'acqua". Non è possibile cercare di conservare la benedizione di un tempo in un recipiente: è una mera illusione. Alla lunga, scopriremo che quell'acqua non è più e, come sperimentò Geremia, ci ritroveremo solo fango!

Noi sappiamo che il pozzo per eccellenza, la fonte d'acqua viva, è Gesù. "Chi ha sete, venga a me e beva" (Gv 7:37). E dove potremmo trovare il Signore, se non nella Sua Parola? Scavando in essa, troveremo una sorgente di benedizione con la quale potremo irrigare il campo che Dio sta per darci in possesso!

Ogni cosa che Dio ci darà, sarà per benedire altri. Dall'incontro con la Samaritana in Giovanni 4:7-26, scopriamo le intenzioni di Gesù per la nostra vita. Egli vuole:

- dissetare noi ("chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete")

- dissetare coloro che lo cercano, attraverso di noi ("l'acqua che io gli darò diventerà in lui una fonte d'acqua che scaturisce in vita eterna")

- dissetare sé stesso, attraverso la constatazione che noi stiamo adempiendo le opere da Lui preparate per noi ("dammi da bere"). Gesù desidera che continuiamo a scavare pozzi per irrigare i terreni aridi delle anime.

Insomma, il pozzo è quel luogo che, nel Regno di Dio, risponde ai principi della Sua moltiplicazione. Più scaviamo, più irrighiamo, più anime raggiungiamo, più produciamo frutti alla Sua gloria.

questioni_bibliche questioni_bibliche