Questioni bibliche Il caso di Giunia: una donna apostolo?
Per contattarci utilizza la nostra email

IL CASO DI GIUNIA: 

UNA DONNA APOSTOLO?

Chi l'avrebbe mai detto, qualche anno fa, che avremmo assistito a una tale apertura del mondo evangelico pentecostale al ministero femminile?

Ci riferiamo non solo alla predicazione e all'esortazione, ma anche al governo di chiesa; si sente parlare, sempre più spesso, di donne apostolo, e la cosa non manca di suscitare qualche polemica. Tuttavia, la questione non è assolutamente nuova.

C'è un verso, nella Parola di Dio, che fa discutere, perché sembra lasciar intravedere la presenza di una donna apostolo nella chiesa primitiva. Sarà veramente così?

Leggiamo da Romani 16:7: "Salutate Andronico e Giunia, miei parenti e compagni di prigione, i quali sono segnalati fra gli apostoli, e anche sono stati in Cristo prima di me".

I punti controversi sono i seguenti:

1. "Giunia" è il nome di un uomo o di una donna?

2. Cosa vuol dire che Giunia e Andronico erano "segnalati tra gli apostoli"? Che erano noti agli apostoli oppure che erano apostoli di rilievo?

È evidente, infatti, che, se Giunia risultasse sia una donna, che un apostolo, avremmo un precedente biblico che legittima l'apostolato femminile.

Ma andiamo con ordine.

1. L'identità

Giunia è al 100% un nome di donna. Ci rendiamo conto che non tutti concordano, ma è chiaro che il motivo è soprattutto ideologico, visto che le argomentazioni a favore del "Giunia uomo" sono pari a zero.

Giunia è un nome romano (Iunia), ma nel Nuovo Testamento è traslitterato in greco (Ἰουνιά= Iunià).

Nel sistema dei nomi romani, il nome principale era quello della gens di appartenenza, ossia del clan che raggruppava un certo numero di famiglie (gens Fabia, Iulia, Claudia, Licinia, ecc.). Essendo tale nome un aggettivo della gens, l'uomo prendeva il nome della gens al maschile, la donna al femminile (Fabius/Fabia; Claudius/Claudia; ecc.) 1.

Dunque, il nome "Giunia", che in latino è "Iunia", doveva essere il nome della gens al femminile, cioè un nome di donna; se Giunia fosse stato un uomo, la traslitterazione biblica in greco sarebbe stata ουνιός, cioè il corrispettivo del latino Iunius (Giunio).

Abbiamo una documentazione storica ricchissima che comprova che i nomi Iunia (Giunia) e Iunius (Giunio) venivano usati, rispettivamente, per la donna e per l'uomo; non esiste alcuna attestazione che il nome Iunia possa essere stato mai usato per un uomo, mentre per la donna ricorre almeno 250 volte 2.

A conferma di tutto ciò, c'è da dire che la Chiesa Ortodossa ha sempre considerato Giunia una donna, oltre che moglie di Andronico, e festeggia i due il 30 giugno (Santi Andronico e Giunia di Roma Sposi, discepoli di San Paolo).

Santa Giunia, venerata dalla Chiesa Ortodossa
Santa Giunia, venerata dalla Chiesa Ortodossa

Viceversa, la Chiesa Cattolica non annovera i due nell' Elenco dei santi e beati, e mette in discussione l'identità di Giunia, ventilando la possibilità che questo nome possa essere la contrazione di "Giuniano", nome maschile. Proprio per questo, la versione della Bibbia C.E.I afferma che Andronico e Giunia erano "eminenti apostoli", dunque uomini.

In realtà, i Padri della Chiesa consideravano Giunia una donna; in particolare, Giovanni Crisostomo (354?-407) la riteneva anche un apostolo: "Quanto grande è la devozione di questa donna che essa sia reputata degna dell'appellativo di apostolo!" (Omelia su Romani 16) 3.

Nessuno, cioè, si scandalizzava che una donna fosse coinvolta nel ministero. Le cose si misero diversamente solo a partire dal XIII secolo secolo, quando, in ambito cattolico, papa Bonifacio VIII decise di limitare drasticamente l'influenza delle donne nel servizio ecclesiale, per esempio introducendo la clausura per le monache: in questo periodo, si iniziò a discutere se, dietro il nome di Giunia, non si nascondesse piuttosto la figura di un apostolo maschio, e alcuni copisti medievali, influenzati in tal senso, diedero vita al Giunia apostolo.

Non così in ambiente protestante (tre secoli dopo), dove questa discussione non è presente; infatti, dopo la riforma (XVI secolo), le principali traduzioni della Bibbia, tra cui la famosa King James, si sono basate sul confronto con la Vulgata di Girolamo in Latino, che segue fedelmente l'originale greco. Solo la Bibbia C.E.I, che fa a meno della Vulgata ma accoglie anche libri non canonici, si spinge a usare l'espressione "eminenti apostoli".

È stato il Cattolicesimo, quindi, a costruire l'idea di un Giunia uomo e apostolo, per motivi ideologici e storici.

Potrebbe essere stata, Giunia, la moglie di Andronico? È molto verosimile. Abbiamo diversi elementi a supporto:

a. Nello stesso capitolo che stiamo analizzando, ai vv. 3-4, Paolo cita un'altra coppia di servi: Aquila e Priscilla: "Salutate Priscilla ed Aquila, miei compagni d'opera in Cristo Gesù, i quali hanno rischiato la loro testa per la mia vita; a loro non solo io, ma anche tutte le chiese dei gentili rendono grazie".

I due sono citati insieme perché la coppia è considerata una cosa sola, che ha lavorato nello stesso senso per Dio e per la Chiesa (collaborando con Paolo e rischiando per lui la vita). Ricorda moltissimo il caso di Andronico e Giunia.

Tra l'altro, non si può escludere che Giunia e/o Andronico, parenti di Paolo in qualche modo, fossero Giudei romanizzati, esattamente come Aquila e Priscilla, visto che la comunità giudaica era molto fiorente a Roma in quel tempo e sembra che proprio lì fosse stato predicato il Vangelo in fase iniziale.

Un caso simile di "coppia mista", formata da moglie giudea e marito greco, è quello dei genitori di Timoteo: "Or egli giunse a Derbe e a Listra; qui c'era un discepolo, di nome Timoteo, figlio di una donna giudea credente, ma di padre greco" (Atti 16:1). Questo fenomeno era diffuso nell'impero ormai "globalizzato" del I secolo.

b. Paolo dice che questa coppia gli è parente, ma il nome di Andronico è greco, mentre quello di Giunia è romano. All'epoca non esiste ancora la moda di imporre nomi "esterofili", quindi il nome rivela la provenienza, almeno quella familiare.

In più, Andronico e Giunia risiedono a Roma, si sono convertiti prima di Paolo e appartengono a una chiesa non fondata da lui. Adottando il criterio "economico", per dirla con alcuni storici, è più probabile che un/una parente di Paolo avesse sposato uno/una straniero/a, e che poi i coniugi si fossero convertiti, piuttosto che Paolo avesse due parenti stranieri, ma di diversa provenienza, casualmente risiedenti entrambi a Roma e convertitisi pressoché insieme!

2. Il ruolo

Chiarita l'identità femminile di Giunia, occupiamoci della questione successiva: può, Giunia, essere stata un apostolo?

Andiamo al testo biblico e prendiamo il pezzo controverso, e cioè quello che noi traduciamo "segnalati fra gli apostoli", mentre la traduzione C.E.I. riporta "eminenti apostoli". La traduzione della Vulgata di Girolamo, che segue letteralmente l'originale greco 4, è "nobiles in apostolis": la resa più letterale è "nobili/eminenti/segnalati, ecc. fra gli apostoli", e non "eminenti apostoli"; in quest'ultimo caso, infatti, Paolo avrebbe potuto scegliere la forma più snella "nobiles apostoli".

Non abbiamo ancora, però, la soluzione all'enigma. Cosa si intende con questa espressione? Che Andronico e Giunia erano di rilievo "agli occhi" degli apostoli" o "nel numero" degli apostoli?

La stessa ambiguità si ritrova in Atti 15:22, quando gli apostoli decidono di mandare ad Antiochia Giuda e Sila, "uomini stimati tra i fratelli". L'autore di Atti è Luca, il quale, come Paolo, non ha utilizzato la forma più snella "fratelli stimati". Dunque, dobbiamo dedurre che Giuda e Sila godevano di buona considerazione tra i fratelli: allo stesso modo, possiamo dire che Andronico e Giunia godevano di buona considerazione tra gli apostoli.

C'è un ultimo argomento, che mi sembra non trascurabile, a smentire la possibilità che Giunia e Andronico possano essere stati due apostoli di rilievo, ed è che i due non vengono mai citati tra gli apostoli o le "colonne" della chiesa nel libro degli Atti, che è il racconto più preciso delle vicissitudini della chiesa primitiva.

Eppure, stando alle parole di Paolo, Giunia e Andronico avevano dato prova di valore, e all'epoca, gli apostoli venivano scelti soprattutto tra coloro che avevano messo a rischio la vita per il Vangelo, mentre coloro che erano fuggiti venivano diffidati presso le varie chiese. Quindi, quale sarebbe stato il motivo per non citarli in Atti?

E, invece, vediamo che, ogni volta che si scelgono degli "inviati" (è questo il significato di "apostoli"), non si fa mai il nome di Giunia e Andronico. Il motivo è che i due non avevano un incarico spirituale presso le chiese.

La soluzione più probabile è che Giunia e Andronico siano stati una coppia di servizio, esattamente come Aquila e Priscilla, e che si fossero segnalati per aver, innanzitutto, servito gli apostoli (come Aquila e Priscilla), pur non avendo un mandato ministeriale tra le comunità cristiane.

Ci ripromettiamo di approfondire in un articolo dedicato la questione dell'apostolato femminile. Dio ci benedica!


NOTE:

1 All'uomo toccavano anche un prenome (che a volte era un numero di successione, es. "Decimus"),e un cognome, cioè un soprannome caratterizzante, mentre alla donna solo un numero di successione o ordine di nascita ("maggiore" (maior)/ "minore" (minor), e in alcuni casi anche un altro nome di famiglia, propria o del marito. Ad esempio:

MASCHIO: Marcus Tullius Cicero (prenome, nome della gens, soprannome)

FEMMINA: Tullia Prima o Tullia Maior (nome della gens, numero/ordine di nascita)

2 Citiamo solo qualche esempio, con tanto di fonti storiche come prova:

-Personaggi storici col nome di Giunia:

Giunia Calvina (poetessa e filosofa romana del I secolo a.C., donna "bella e procace" secondo Tacito in Annales 12.4.1, figlia di Marco Giunio Silano Torquato).

Giunia Claudia (morta nel 36, prima moglie dell' imperatore Caligola secondo Cassio Dione, in Storia romana, lviii.25.2 e Svetonio in Vite dei Cesari, Caligola, 12.1).

Giunia Seconda (morta nel 30 a.C., figlia del console Decimo Giunio Silano, sorella uterina di Marco Giunio Bruto, moglie del triumviro Marco Emilio Lepido, stando a Tito Livio, Periochae CXXXIII, 3; Velleio Patercolo, Historiae Romanae ad M. Vinicium consulem libri duo, II 88, 1-3; Seneca, De brevitate vitae 4, 5; De clementia I 9, 6; Svetonio, Augusto 19, 1).

Gunia Terza (morta nel 22 d.C., terzogentita di Decimo Giunio Silano, sorella uterina di Marco Giunio Bruto, moglie di Cassio Longino, stando a Tacito, Annales, III, 76).

-Personaggi storici col nome di Giunio:

Giuni Bruti

Lucio Giunio Bruto: fondatore della Repubblica romana nel 509 a.C.

Lucio Giunio Bruto: leader della secessione della plebe sul Monte Sacro nel 494 a.C., uno dei primi a ricoprire la carica di tribuno della plebe (Dion.6, 70), prese il cognomen di Bruto senza averne alcun diritto.

Decimo Giunio Bruto Sceva: console nel 325 a.C. assieme a Lucio Furio Camillo (Livio VIII, 12, 29).

Gaio Giunio Bubulco Bruto: console nel 317, 313 e 311 a.C. magister equitum durante la dittatura di Lucio Papirio Cursore.

Decimo Giunio Bruto Albino: uno degli assassini di Cesare (44 a.C.), nato nell'84 a.C., adottato da Aulo Postumio Albino.

Giuni Silani

Marco Giunio: combattente nella II guerra punica con Scipione, in Spagna, dove nel 211 a.C., batté Annone e Magone.

Decimo Giunio Silano Manliano: condannato dal padre nel 141 a.C.

Marco Giunio Silano: console nel 109 a.C., sconfitto dai Cimbri.

Marco Giunio Silano: pretore nel 77 a.C. e proconsole in Asia nel 76 a.C.

Decimo Giunio Silano: console nel 62 a.C. con Licinio Murena, patrigno di Bruto.

3 Almeno altri 17 Padri latini parlano di Giunia al femminile, come Origene di Alessandria (Epistolam ad Romanos Commentariorum 10, 23; 29), e Girolamo (Liver Interpretationis Hebraicorum Nominum 72, 15).

4 ἐπίσημοι ἐν τοῖς ἀποστόλοις

questioni_bibliche questioni_bibliche