Questioni bibliche
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IL CESSAZIONISMO E' BIBLICO?

Il "cessazionismo" è una dottrina che afferma che i doni soprannaturali dello Spirito Santo, come il parlare in lingue, la profezia, la guarigione miracolosa e altri segni e prodigi, sono cessati con la morte degli apostoli o con la conclusione del Nuovo Testamento. Secondo questa visione, questi doni erano esclusivamente per l'edificazione della Chiesa primitiva e non sono più operativi nella Chiesa moderna.

La maggior parte dei cessazionisti, tuttavia, è disposta a credere che Dio possa ancora operare miracoli, ma non più attraverso le persone.

Sebbene molti cristiani sostengano questa posizione, altre organizzazioni, come quella carismatica e pentecostale, credono che i doni spirituali siano ancora validi oggi ("continuazionismo"). Esploriamo il cessazionismo e vediamo perché questa dottrina non trova un fondamento biblico solido.

1. La fondamenta del cessazionismo

Il cessazionismo si basa sull'idea che i miracoli, le guarigioni e le profezie erano segni unici per autenticare l'autorità degli apostoli e per stabilire la Chiesa durante il periodo iniziale della sua crescita. I cessazionisti interpretano alcuni versetti delle Scritture come indicazioni che i doni soprannaturali sono cessati una volta che il Nuovo Testamento è stato completato e gli apostoli sono morti. In particolare, i cessazionisti citano 1 Corinzi 13:8-10 per supportare questa teoria: "L'amore non viene mai meno. Le profezie verranno meno, le lingue cesseranno, la conoscenza sparirà. Poiché in parte conosciamo e in parte profetizziamo, ma quando verrà ciò che è perfetto, allora ciò che è parziale sparirà".

Secondo i cessazionisti, "ciò che è perfetto" si riferisce alla conclusione del Nuovo Testamento, che è visto come completo. Così, i doni soprannaturali, come le lingue e la profezia, avrebbero cessato di esistere una volta che il canone delle Scritture fosse stato chiuso. Tuttavia, questa interpretazione è contestata da molti altri gruppi cristiani che sostengono che il "perfetto" si riferisca al ritorno di Cristo e al compimento finale del Regno di Dio, non alla chiusura del canone biblico.

2. La scarsa base biblica del cessazionismo

Anche se il cessazionismo ha i suoi sostenitori, le argomentazioni bibliche che supportano questa posizione sono deboli. In particolare, non esistono passaggi chiari che affermino esplicitamente che i doni spirituali debbano cessare con la morte degli apostoli o la conclusione del Nuovo Testamento.

a) Il mandato di Gesù di fare discepoli in tutte le nazioni

In Matteo 28:19-20, Gesù dà il grande mandato alla Chiesa di fare discepoli in tutte le nazioni, "insegnando loro a osservare tutte le cose che vi ho comandato". Questo mandato non ha una scadenza o una fine stabilita dalla Bibbia, il che implica che la missione della Chiesa, così come i doni necessari per compierla, continuano fino al ritorno di Cristo. Non c'è alcuna indicazione che Gesù avesse previsto una fine dei doni spirituali prima del Suo Ritorno. "Andate dunque e fate discepoli di tutte le nazioni, battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte le cose che vi ho comandato; ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine dell'età presente."

Questa promessa di Gesù di essere "con noi tutti i giorni" implica una continuità nel Suo operato tramite lo Spirito Santo, che include la presenza dei doni spirituali nella vita della Chiesa fino alla fine dell'età presente.

b) Gli apostoli stessi non affermano la cessazione dei doni

Anche gli scritti degli apostoli non danno alcuna indicazione che i doni spirituali sarebbero cessati con la morte di alcuni apostoli o la conclusione del Nuovo Testamento. Al contrario, Paolo, ad esempio, esorta i credenti a desiderare i doni spirituali: "Proseguite nell'amore, ma cercate con brama i doni spirituali, soprattutto di profetizzare" (1Co 14:1)

Se i doni spirituali dovessero cessare, non avrebbe avuto senso per Paolo esortare la Chiesa a desiderarli. Inoltre, nel capitolo successivo, Paolo dice che "quando verrà ciò che è perfetto", cioè il ritorno di Cristo, i doni cesseranno, ma non prima. Questo implica che i doni rimarranno attivi fino al ritorno di Cristo, non fino alla chiusura del canone.

c) Il ministero di Gesù e dello Spirito Santo continua nella Chiesa

Gesù ha promesso di inviare lo Spirito Santo per continuare il Suo ministero attraverso la Chiesa. In Giovanni 14:12, Gesù dice: "In verità, in verità vi dico che chi crede in me, anche egli farà le opere che io faccio; e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre."

Se i doni spirituali sarebbero cessati con la morte degli apostoli o la conclusione del canone, questa promessa di Gesù non avrebbe senso. La Chiesa continua la Sua opera attraverso il potere dello Spirito Santo, che include anche i miracoli, la guarigione e i segni.

d) La testimonianza storica della Chiesa primitiva e contemporanea

La storia della Chiesa, sia nei primi secoli che oggi, è segnata da una continua testimonianza di esperienze soprannaturali, guarigioni e miracoli. Le Chiese carismatiche e pentecostali, in particolare, testimoniano l'esperienza continua dei doni spirituali, il che dimostra che l'idea che i doni siano cessati non è in linea con la realtà vivente della Chiesa di Cristo.

Il cessazionismo, quindi, sebbene abbia avuto un impatto significativo in alcune tradizioni cristiane, non trova un sostegno chiaro nelle Scritture. Invece, la Bibbia insegna che i doni spirituali sono stati dati alla Chiesa per la sua edificazione e per la realizzazione del mandato di Gesù di fare discepoli (Ro 12:6-8). Inoltre, il ritorno di Cristo è il punto in cui i doni spirituali cesseranno, non la morte degli apostoli o la chiusura del Nuovo Testamento. La testimonianza continua della Chiesa, delle esperienze spirituali e dei miracoli, conferma che i doni dello Spirito sono ancora operativi oggi, in attesa della Parusia.

La visione biblica di una Chiesa che opera con i doni dello Spirito fino al ritorno di Cristo è più coerente con la testimonianza delle Scritture e con l'esperienza della Chiesa universale. Pertanto, il cessazionismo non può essere considerato una posizione biblica valida.

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