Questioni bibliche Il mistero del popolamento della terra: qual è la verità?
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Ziqqurat di Ur, la città di Abramo
Ziqqurat di Ur, la città di Abramo

IL MISTERO DEL POPOLAMENTO DELLA TERRA.

QUAL E' LA VERITA'?

Africa o Mesopotamia? Qual è la verità?

Prima di inoltrarci in questa nuova rubrica, vogliamo specificare che non intendiamo sostituirci agli esperti della materia, né impelagarci in lunghi dibattiti tesi a comprovare la veridicità delle Scritture: noi crediamo fermamente che esse SONO verità. Ci interessa, semplicemente, evidenziare che la fonte biblica è innanzitutto una fonte storica completa e attendibile, e vogliamo far conoscere le ricchezze che si celano al suo interno.

Purtroppo, per ragioni facili da intuire, la Bibbia è, generalmente, denigrata in tal senso dalla maggior parte degli storici, e ridotta, al più, a insieme di miti da cui trarre informazioni utili, ma non di cruciale importanza.

Oggi vogliamo parlare di un grande classico del dibattito sulle origini, e cioè la questione del popolamento terrestre. Senza indugiare sulle speculazioni intorno alla presunta provenienza dell'uomo dalla scimmia, su cui la letteratura cristiana è ricca di argomenti confutatori, indagheremo sull'"assioma" che ne è derivato, e cioè che i famosi "ominidi" sarebbero comparsi in Africa.

Ma cosa dice la Bibbia? Ripercorriamo le tappe principali del popolamento della terra secondo la versione del Genesi:

a. CREAZIONE DELL'UOMO E COLLOCAZIONE IN EDEN, TRA IL TIGRI E L'EUFRATE (CENTRO MESOPOTAMIA)

Poi l'Eterno DIO piantò un giardino in Eden, ad oriente, e vi pose l'uomo che aveva formato (…). Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino e di là si divideva per divenire quattro corsi d'acqua. Il nome del primo è Pishon (…) Il nome del secondo fiume è Ghihon, ed è quello che circonda tutto il paese di Cush. Il nome del terzo fiume che è il Tigri, ed è quello che scorre a est dell'Assiria. E il quarto fiume è l'Eufrate. L'Eterno DIO prese dunque l'uomo e lo pose nel giardino dell'Eden perché lo lavorasse e lo custodisse (Gn 2:8-8)

Perciò l'Eterno DIO mandò via l'uomo dal giardino di Eden, perché lavorasse la terra da cui era stato tratto (…) (Gn 3:23-24).

Allora Caino si allontanò dalla presenza dell'Eterno e dimorò nel paese di Nod, ad est di Eden (Gn 4:16)

B. DILUVIO UNIVERSALE E RIPOPOLAMENTO DELLA TERRA A PARTIRE DALL'ARARAT (NORD MESOPOTAMIA)

Dio si ricordò di Noè, di tutte le fiere e di tutti gli animali domestici che erano con lui nell'arca. Dio fece passare un vento sulla terra e le acque si abbassarono (…). Nel settimo mese, il diciassette del mese, l'arca si posò sui monti dell'Ararat (Gn 8:1-4)

I figli di Noè che uscirono dall'arca furono Sem, Cam e Iafet; Cam è il padre di Canaan. Questi tre sono i figli di Noè e da questi fu popolata tutta la terra (Gn 9:18).

I figli di Jafet (…) Da essi vennero i popoli sparsi nelle isole delle nazioni, nei loro diversi paesi, ciascuno secondo la propria lingua, secondo le loro famiglie, nelle loro nazioni.

I figli di Cam furono: Kush, Mitsraim, Put e Canaan (…) Kush generò Nimrod, che cominciò a essere un uomo potente sulla terra. Egli fu un potente cacciatore davanti all'Eterno (…) E l'inizio del suo regno fu Babel, Erek, Akkad e Kalmeh nel paese di Scinar. Da quel paese andò in Assiria e costruì Ninive (…). E i confini dei Cananei andarono da Sidon, in direzione di Gherar, fino a Gaza (…).

Anche a Sem, padre di tutti i figli di Eber e fratello di Jafet, il maggiore, nacquero dei figli. 22 I figli di Sem furono: Elam, Assur, Arpakshad, Lud e Aram (…). I figli di Joktan (…) la loro dimora fu la montagna orientale, da Mesha, fin verso Sefar (…). Queste sono le famiglie dei figli di Noè, secondo le loro generazioni, nelle loro nazioni; e da essi uscirono le nazioni che si sparsero per la terra dopo il diluvio (Gn 10:1-31).

Quali dati, dunque, emergono dalla Bibbia? Proviamo a delineare il quadro della situazione:

1. Dio colloca l'essere umano nella rigogliosa terra di Eden, tra quattro corsi d'acqua principali, i più celebri dei quali sono il Tigri e l'Eufrate: dunque, al centro della Mesopotamia.

2. Dopo la cacciata da Eden, è certo che Caino, figlio di Adamo ed Eva, se ne va a est di Eden, nel paese di Nod.

3. In seguito al diluvio universale, la terra viene distrutta; l'arca con i sopravvissuti, e cioè Noè con i propri figli, Sem, Cam e Iafet, si ferma sul monte Ararat, dal quale riparte il popolamento terrestre: ancora una volta, dunque, dalla Mesopotamia, precisamente dal nord. Per qualche motivo, Dio intende ricominciare ancora da qui.

4. Iafet va verso nord-est, e popola le isole delle nazioni (Gog e Magog sono stati identificati con terre asiatiche o nordiche).

5. Cam va verso sud-ovest, e popola una serie di paesi (Kush, Put) identificabili con il Nordafrica, e la famosa striscia che va da Sidon a Gaza, abitata dai Cananei. Uno dei suoi discendenti, Nimrod, diventa un potente re che inizio alla civiltà babilonese e accadica; viene costruita Ninive, in Assiria.

6. Sem va verso sud-est; da lui discendono gli Elamiti, e altre civiltà collocabili a sud del Tigri, tra cui Assur, prima capitale dell'Assiria. Altri luoghi, come "la montagna orientale", non sono ben identificabili.

La credibilità storico-archeologico della fonte biblica

Se leggiamo un qualsiasi manuale scolastico di storia, apprendiamo che l'urbanizzazione del mondo antico è iniziata proprio dalla Mesopotamia, lungo il corso dei grandi fiumi Tigri ed Eufrate. Le prime civiltà descritte sono quelle citate dal Genesi (Babel, Accad, Elam…) e la città sumerica di Ur dei Caldei è quella da cui usciranno Abramo e Lot (Gn 11). Anche il fatto che, storicamente, è stato acclarato che i rapporti tra le diverse civiltà in fase iniziale non fossero ostili, ci fa pensare a un'origine comune delle diverse stirpi, in accordo alla versione biblica: abbiamo visto, infatti, in Gn 10:11, che in Assiria esiste una città di Camiti (Ninive) e una di Semiti (Assur). Il bello è che non esiste alcun altro repertorio di miti e leggende dell'antichità che sia in grado di fornire tanti dettagli preziosi e credibili sulle civiltà antiche al pari delle Scritture; eppure, si tende più spesso a ricercare tracce storiche nei miti greci o nordici che nella fonte biblica!

La debolezza della teoria degli inizi in Africa

La prima domanda da fare è: perché? Perché gli evoluzionisti vogliono immaginare le origini della vita in Africa (precisamente, lungo la Rift Valley), piuttosto che in Mesopotamia?

Semplice: perché essi sostengono che l'uomo proviene dalla scimmia, e sarebbe abbastanza inverosimile collocare un primate al di fuori dell'ambiente della savana. E in Mesopotamia, ovviamente, la savana non c'è!

Curiosamente, però, gli evoluzionisti procedono "a rovescio": anziché raccogliere elementi da analizzare per formulare un'ipotesi, qualunque essa sia, essi sembrano piuttosto preoccupati di cercare prove a supporto del dogma dell'uomo-scimmia.

Secondo diversi paleontologi, infatti, lungo la Rift Valley, e cioè la fossa tettonica più estesa al mondo (6000 km, dalla Siria al Mozambico), sarebbero stati rinvenuti resti di "ominidi" che sarebbero l'"anello di collegamento" tra la scimmia e l'uomo: in altre parole, esseri "a metà" o "in transizione" tra i due stadi. Eppure, persino diversi evoluzionisti hanno messo in dubbio che possa trattarsi di ibridazioni tra l'essere umano e la scimmia, e hanno riconosciuto che, in molti casi, il tutto si sia risolto in clamorose "bufale"(alcune tra le più curiose sono citate nel libro "Creazionismo scientifico" di D. Trovarelli).

Dobbiamo, poi, specificare che non tutto il mondo della scienza si riconosce nella corrente evoluzionista. Diversi e famosi intellettuali creazionisti hanno fatto notare che, ad oggi, non è mai stato provato che una mutazione genetica casuale, anche minimale, possa apportare un contributo migliorativo alla specie o, addirittura, dar luogo a una nuova specie. Il fatto è che, in genere, si porta avanti un'unica linea di pensiero, quella evoluzionista, appunto, senza quasi possibilità di contraddittorio.

Ma ammettiamo, per assurdo, che gli evoluzionisti abbiano ragione. Rimane una domanda a cui nessuno è in grado di rispondere.

La prova schiacciante dell'urbanizzazione in Mesopotamia

Se le origini della vita sono nella savana africana, perché non c'è traccia di urbanizzazione lungo la Rift Valley? Eppure, questa fossa tettonica raccoglie moltissima acqua dall'Oceano Indiano e si dirama in fiumi e corsi d'acqua di enorme portata; dunque, non mancano elementi utili all'insediamento.

Per colmare questo enorme gap, e per giustificare le massicce tracce di urbanizzazione in Mesopotamia (conformemente al racconto biblico), i sostenitori dell'uomo-scimmia hanno ipotizzato una migrazione epocale dall'Africa alla Mesopotamia e al nord-est, denominata "Out of Africa", dovuta a un evento catastrofico di tipo climatico, ma non verificabile. Ancora una volta, una semplice ipotesi, non supportata da alcuna prova, diventa dogma incontestabile, senza possibilità di riscontro.

Non è la prima volta che si mettono in campo migrazioni e catastrofi climatiche per giustificare ciò che non si conosce; noi contestiamo il metodo, che spesso è unilaterale e non scientifico, e, pur non riuscendo a spiegare i fatti, pretende di darne una versione univoca, fortemente condizionata dall'ideologia di fondo.

Secondo la versione biblica, invece, è accaduto un movimento migratorio in senso opposto, e cioè dalla Mesopotamia all'Africa, per mezzo dei Camiti; e le tracce di quella migrazione sono ancora visibili: i loro discendenti. Sarebbe molto più improbabile pensare a una prima migrazione fuori dall'Africa dovuta a clima sfavorevole, seguita da una seconda migrazione in Africa senza alcun motivo logico (il clima non è migliorato)!

Ulteriori prove nei miti sumerici e accadici

Dulcis in fundo, il mito. Sì, perché persino la mitologia antica ha da dire qualcosa che comprova le Scritture. Nell'epopea sumerica di Gilgamesh, il protagonista è il re di Uruk; si parla di un serpente seduttore, di un'antica condizione di immortalità che viene agognata e addirittura di un diluvio che distrugge la Terra. Un caso? O quelle popolazioni hanno trasferito nella sovrastruttura mitica i ricordi dei loro antenati?

Conclusione

La verità parla sempre forte e chiaro, e la Bibbia ne è lo specchio. Essa non solo è verità rivelata per chi crede, ma anche verità storica: in questo caso, non è necessario essere credenti per ammettere che le Scritture sono fededegne. Ci auguriamo che possa essere presto avviata una controtendenza, secondo cui le Scritture assurgano finalmente al rango che spetta loro.

Dio ci benedica!


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