Questioni bibliche Le dieci strategie vincenti di Nehemia
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LE DIECI STRATEGIE VINCENTI DI NEHEMIA

Il libro di Nehemia è così ricco di spunti che un solo articolo non basta a sviscerarne il messaggio. Un aspetto che emerge con forza, e che ci interessa da vicino, è la capacità di Nehemia di affrontare con successo le insidie del nemico e di afferrare con fede la vittoria preparata da Dio. 

Troppo spesso siamo convinti che stiamo costruendo qualcosa di stabile nel Signore, solo perché siamo impegnati da anni a svolgere il nostro servizio in chiesa; in realtà, spesso costruiamo solo rituali e abitudini. Siamo così concentrati su noi stessi che non vediamo lo stato di abbandono in cui si trova la nostra anima, il nostro prossimo o la nostra opera, e tutto questo dipende dal fatto che camminiamo "alla cieca", avendo spostato dal nostro sentiero la Parola di Dio, che lo illuminava.

Quando le mura di Gerusalemme erano distrutte, nessun Levita o cantore poté esercitare il proprio servizio, e questo vale anche per noi oggi. Quindi, prima di farti investire il tuo talento, Dio ti mostrerà come ricostruire le tue mura!

La condizione in cui si trova Nehemia quando lo raggiunge la chiamata di Dio non è delle più felici: è prigioniero a Susa, capitale dell'Impero Persiano, dove ricopre l'incarico di coppiere del re Artaserse (1:11). Ma, quando viene a conoscenza della triste condizione in cui si trovano gli scampati alla deportazione, e dello stato di semi- distruzione delle mura, viene invaso da una tristezza che lo indurrà a una risoluzione ben precisa (1:4-11).

È importante precisare che si tratta di una tristezza proveniente da Dio, e non di una semplice emozione. Ne parla l'apostolo Paolo in 2 Corinzi 7:9-10: "Ora mi rallegro, non perché siete stati rattristati, ma perché siete stati rattristati a ravvedimento, poiché siete stati rattristati secondo Dio, affinché in nessuna cosa aveste a ricevere alcun danno da parte nostra". E, infatti, subito dopo parte una preghiera di pentimento, in cui Nehemia riconosce che è stato il peccato del popolo (e il proprio peccato) a causare tanto male (1:6).

A questo punto, Nehemia decide di chiedere al re di partire per tornare in Giuda e riscostruire le mura di Gerusalemme, avvalendosi di strategie ben precise che vogliamo analizzare da vicino. Per comodità, le raggrupperemo in strategie preventive, organizzative, difensive e di mantenimento.

a. Strategie preventive. Ogni volta che deve iniziare un'opera nuova, Nehemia si prepara.

1. Prega. Prima di fare ogni passo, Nehemia rivolge un'accorata preghiera a Dio. Sa che può contare su di Lui per ogni cosa. Gli chiede perdono e nuove opportunità quando sente il bisogno di tornare a ricostruire il proprio paese (1:5-11). Prega per ottenere il favore del re, prima di chiedergli il permesso di partire (2:4). Prega per chiedere a Dio giustizia sui nemici che cercano di scoraggiare i suoi piani (4:4-5). Prega per vincolare il popolo a mantenere il giuramento di non praticare più l'usura (5:13). Successivamente, induce tutto il popolo a unirsi in preghiera quando si tratterà di confessare i peccati e leggere il libro della Legge (8,9). "Egli mi invocherà e io gli risponderò; sarò con lui nell'avversità; lo libererò e lo glorificherò" (Sl 91:15)

2. Si mette sotto la protezione dell'autorità. Nehemia sa di essere mosso da Dio, ma sente di aver bisogno dell'aiuto del re. Così gli chiede di scrivere delle lettere firmate, alcune indirizzate ai governatori delle regioni oltre il Fiume per chiedere il permesso di andare in Giuda, ed una al guardiano della foresta per ottenere legname utile alle varie costruzioni (2:7-8). Nehemia non va all'avventura, ma prepara il proprio viaggio in sicurezza. "Ogni persona stia sottomessa alle autorità superiori; perché non vi è autorità se non da Dio; e le autorità che esistono sono stabilite da Dio" (Ro 13:1).

3. Mantiene riservatezza sulla propria missione fino a quando non ha finito di ispezionare le mura, per verificarne di persona lo stato rispetto al sentito dire. Solo dopo inizia a coinvolgere le persone nella ricostruzione, e solo dopo esce allo scoperto, rivelando le grandi cose che Dio ha preparato (2:11-20). Spesso, quest'ordine viene invertito: si segue una propria idea, convinti che sia quella giusta, e si coinvolgono persone, ma poi ci si rende conto che Dio vuole portarci in tutt'altra direzione, verso ciò che Lui ritiene urgente. L'apostolo Paolo era convinto che dovesse andare in Asia con i suoi, ma lo Spirito glielo impedì e li indirizzò in Macedonia (At 16:6)

b. Strategie organizzative. Nehemia sistema i suoi collaboratori in modo intelligente e "capillare".

4. Organizza ed elenca chi lavora (3). Profumieri, sacerdoti e orefici sono ugualmente coinvolti nella costruzione di porte, serrature e battenti e nella riparazione delle brecce. Così anche noi: a prescindere dal nostro compito particolare, siamo tutti ugualmente chiamati a costruire il Regno di Dio nella nostra vita e nella vita degli altri. "Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata" (Mt 13:33).

Inoltre, Nehemia annota anche chi lavora controvoglia (è il caso dei Tekoiti, 3:5) e chi lavora "con ardore" (Baruk, 3:20). Ricordiamoci che anche Dio sta annotando ogni cosa sul Libro della vita (Ap 13:8; 21:27): non vogliamo essere trovati mancanti quando saranno aperti i sigilli! Qualsiasi cosa facciamo, dobbiamo essere consapevoli che Dio ci osserva.

c. Strategie difensive.  Nehemia sa che il pericolo è sempre in agguato e non può distrarsi.

Sanballat e i suoi iniziano con piccole tattiche di scoraggiamento verso il popolo, ma poi arrivano a macchinare trame di morte (2:19-20; 4:1-12). Infine, tendono una trappola personale a Nehemia (6:1-14). Lo stesso succede anche a noi man mano che progrediamo nell'opera di Dio: il nemico cerca di farci cadere in tutti i modi. Vediamo come Nehemia organizza la controffensiva.

5. Dispone personale per difendere i lavoratori: sentinelle sopra, e uomini armati sotto e dietro le mura (4:9). L'intercessione è sicuramente un'arma formidabile per proteggere chi lavora nel campo del Signore. "Siate sobri, vegliate, perché il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare" (1 Pt 5:8).

6. Cambia strategia quando si rende conto che non sta funzionando: metà dei lavoratori sarà in armi, metà sarà impegnata nei lavori. Questi ultimi, avranno una mano impegnata con l'attrezzo da lavoro, l'altra con la lancia, e la spada sempre al fianco (4:13-23). Se siamo impegnati in un compito non possiamo semplicemente affidarci all'intercessione altrui, ma dobbiamo essere interamente protetti dall'armatura di Dio e avere sempre a disposizione l'arma per eccellenza, la spada dello Spirito, che è la Parola di Dio; forse procederemo con più lentezza, ma saremo al sicuro. "Rivestitevi dell'intera armatura di Dio per poter rimanere ritti e saldi contro le insidie del diavolo" (Ef 6:11).

7. Non cede alla paura quando gli viene detta la menzogna che qualcuno cercherà di ucciderlo, e rifiuta di scappare e rifugiarsi nel tempio (6:11). Gesù non ascoltò neanche una bugia del nemico che gli suggeriva svariati modi per cadere. "Resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi" (Ef 4:2).

d. Strategie di mantenimento. Una volta completata la costruzione delle mura, Nehemia dà vita a una vera e propria riforma del popolo, per assicurargli una benedizione duratura.

8. Impone il condono di ogni debito (5). Il popolo era caduto vittima dell'usura ed era oltremodo oppresso. Nehemia ordina la liberazione immediata da ogni peso, e in più rifiuta il proprio compenso per dare esempio di liberalità. Se vogliamo vedere una restaurazione completa della nostra vita e della nostra comunità, dobbiamo perdonare le vecchie offese. "Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato. Date e vi sarà dato: una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata in seno, perché con la misura con cui misurate, sarà altresì misurato a voi" (Lu 6:37-38).

9. Celebra con gioia la lettura della Parola (8:1-12). Il popolo piange perché pentito dei propri peccati, ma Nehemia dice: "Non rattristatevi, perché la gioia dell'Eterno è la vostra forza" (8:10). Nehemia vuole insegnare al popolo che la Parola, anche quando riprende, consola e guarisce i cuori. "Ogni correzione infatti, sul momento, non sembra essere motivo di gioia, ma di tristezza; dopo però rende un pacifico frutto di giustizia a quelli che sono stati esercitati per mezzo suo" (Eb 12:11).

10. Ripristina l'ordine nella casa di Dio (13). Nel tempo della cattività aveva prevalso il disordine e il disinteresse. Il popolo si era contaminato con donne straniere, aveva smesso di osservare i sabati e aveva disonorato i Leviti. Nehemia agisce con forza, eliminando ogni impurità (13:25-26). Nessun compromesso con il peccato. "Voi che amate il Signore, odiate il male" (Sl 97:10).

La storia di Nehemia ci illustra molto bene che cosa significa muoversi con preparazione e coordinazione. Le mura furono completate in soli 52 giorni, e furono un capolavoro di ordine e avvedutezza, prima che di grandezza.

Ricordati: non siamo stati chiamati a costruire il nostro regno, bensì il Regno di Dio sulla Terra. "Il mio regno non è di questo mondo", disse Gesù (Gv 18:36). Ogni giorno, metti mano alle mura con questi dieci semplici attrezzi da lavoro: prega sempre, rispetta l'autorità, ubbidisci a Dio, motiva i conservi, intercedi, disponiti al cambiamento, non aver paura, perdona, celebra la Parola con gioia, allontanati dal peccato.

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