Questioni bibliche Se le acque sono amare...risanale con il legno!
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SE LE ACQUE SONO AMARE...

(Esodo 15:22-25)

Dopo tre giorni di cammino nel deserto, gli Israeliti iniziarono a mormorare contro Mosè perché, pur avendo trovato l'acqua, si resero conto che era amara. Mosè vi gettò sopra un legno e la sanò. Più tardi successe la stessa cosa, ma Mosè, spazientito, anziché eseguire l'ordine di Dio parlando alla roccia, la batté col bastone: ormai pensava che la soluzione fosse il bastone, anziché Dio stesso. Dio lo punì non facendolo entrare nella Terra Promessa, e la stessa sorte toccò alla maggior parte di quel popolo oppositivo e incredulo (Nu 20).

Spesso noi facciamo la stessa cosa: mormoriamo contro i nostri conduttori perché le acque sono amare: il contesto intorno a noi è difficile, e magari anche in chiesa non è tutto rose e fiori, ma anziché applicare il legno della croce sulle varie situazioni scegliamo di mormorare o di scappare dalle persone, che crediamo addirittura essere colpevoli del nostro male. Eppure neanche la chiesa primitiva era perfetta, ma vinceva.

In 2 Corinzi 2, vediamo servitori indegni, come Dema, che scelse di tornare nel mondo, Alessandro, che contrastava sulla dottrina, Imeneo e Fileto, che sovvertivano il popolo con falsi insegnamenti; in 3 Giovanni, Diotrefe signoreggiava sul popolo; in Atti, compaiono ipocriti come Anania e Saffira, religiosi come quelli che volevano circoncidere i nuovi convertiti, Corinzi che tolleravano la presenza di un fornicatore; in 1 Giovanni addirittura si parla di "anticristi". Senza contare le continue persecuzioni...

Fin dalla sua nascita, la chiesa non è mai stata perfetta, anzi è sempre stata caratterizzata da una variegata "umanità". Ma questo non significa che in chiesa si nasconda "il nemico". Il problema è che il nemico le prova tutte per non farci avere una piena vittoria. Anche se lui conosce ciò che è scritto in Romani 8: 35-37 ("Noi siamo più che vincitori in Cristo") e 1 Giovanni 4:4 ("Colui che è in voi è più grande di colui che è nel mondo"), mette in atto continuamente macchinazioni contro la Chiesa (2 Co 2:11) e "va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare" (1 Pietro 5:8).

Perché? Per convincere noi a fare una vita spirituale mediocre. A lui basta questo. Satana ci odia perché è geloso del fatto che siamo portatori dell'immagine di Dio e "partecipi della natura divina" (1 Pietro). Lui lo sa, ma spesso chi se ne dimentica siamo noi. È geloso perché ha perso la signoria su di noi (Eb 2:14-15). Non vuole che evangelizziamo, che celebriamo i nostri piccoli e grandi trionfi e che viviamo una vita vittoriosa in Cristo!

Oggi come ieri, le sue macchinazioni sono sempre le stesse, e si dirigono principalmente contro la famiglia e contro la Chiesa: la novità è la modalità, che si è adeguata ai tempi. Sui "social", per esempio, spesso leggiamo accuse contro la chiesa o i ministri; assistiamo a tentativi di screditare e scardinare opere, gruppi e lo stesso senso di esistere della Chiesa del Signore.

Tutto questo si spiega facilmente: il nemico teme una chiesa organizzata e in grado di trafficare efficacemente doni, talenti e ministeri. Molte persone bevono a queste acque amare, e magari credono che il problema sia nei conduttori o in un popolo ancora non "perfetto". Ma qual è l'indicazione biblica?

In Ebrei 2:15 leggiamo che Dio ha cura della progenie di Abramo; anche noi, quindi, come sentinelle, dobbiamo vigilare sui nostri fratelli, anziché nutrire sospetti su di loro. La soluzione da applicare è, ancora una volta, un legno: quello della croce.

In 2 Re 2, vediamo che Eliseo gettò un legno sull'acqua per recuperare una scure caduta nel Giordano. Ancora una volta, un legno: abbiamo bisogno che la croce faccia uscire da noi il ferro, e cioè la parte più dura, quella che non ci consente di lasciare spazio all'opera dello Spirito. Dobbiamo cedere ogni resistenza in favore del Signore, guardare continuamente a quel sacrificio, espiatorio ma anche guaritore.

Il nostro operato deve essere totalmente battezzato nell'acqua della Parola di Dio. Solo conoscendola tutta sapremo contrastare i dardi infuocati del nemico e potremo risanare anche le acque più amare!

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